Nel cuore delle Alpi Giulie, nella piccola Val Resia, si cela un vero e proprio miracolo della natura: l’aglio di Resia.
Questa varietà autoctona non è solo un delizioso ingrediente, ma rappresenta anche una preziosa parte del patrimonio culturale della comunità locale. Coltivato da secoli, l’aglio di Resia vanta caratteristiche eccezionali che lo hanno reso, nel tempo, una delle specialità locali più apprezzate, al punto da essere riconosciuto anche a livello internazionale. Oggi è considerato un prodotto di nicchia e porta l’etichetta “Presidio Slow Food”, che ne conferma l’unicità e l’importanza per la conservazione del patrimonio agricolo locale. La coltivazione dell’aglio di Resia è limitata e avviene in aziende agricole familiari.
Tradizionalmente, l’aglio veniva raccolto tra la fine di luglio e i primi dieci giorni di agosto. Gli steli delle teste d’aglio venivano intrecciati in lunghe ghirlande, chiamate “kïte”, che venivano appese alle pareti esterne delle case e utilizzate secondo necessità. Anche oggi la produzione dell’aglio di Resia segue metodi tradizionali: ogni anno una parte delle teste viene tolta dal mercato e utilizzata per la semina di novembre, per conservare la purezza e la vitalità della varietà. L’aglio di Resia non è solo un semplice alimento, ma un simbolo dell’identità culturale e della resilienza di questa piccola comunità. La sua storia unica e le sue straordinarie caratteristiche lo collocano tra i tesori della cucina e del patrimonio naturale sloveni.