Servola, “l’Atene slovena”

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Grazie alla loro vicinanza al centro cittadino, le borgate nei dintorni di Trieste si sono caratterizzate per la loro straordinaria vivacità.

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La città offriva alla loro popolazione ampie possibilità lavorative, tanto che gli agricoltori di queste località si sono specializzati in diversi settori, tra cui la coltivazione di ortaggi e verdura, attività particolarmente florida a San Giovanni (Sv. Ivan) e Coloncovez (Kolonkovec). Anche le donne svolgevano diversi mestieri e attività contribuendo decisamente al sostentamento del nucleo familiare. Nei dintorni della città si trovavano inoltre molte trattorie, frequentate sia dagli uomini del paese che dai cittadini che, nei fine settimana, venivano in questi luoghi per una gita fuori porta.

In un contesto così fervido le famiglie potevano contare, per i propri figli, su un migliore accesso all’istruzione. Molto attive erano anche le sale di lettura e le associazioni come anche gli intellettuali sloveni, che avevano trovato lavoro a Trieste. A riguardo merita dedicare un approfondimento a Servola (Škedenj in sloveno). Il paese, che fino a un secolo fa era un pittoresco villaggio con una suggestiva vista sul mare, conosciuto per l’ottimo pane, che veniva qui sfornato dalle pancogole (“krušarice” ovvero donne del pane), e le eccellenti trattorie.

Scuola elementare slovena di Servola (1948/49) – OZE NŠK

A Servola, dove si trovava una grande scuola, risiedevano al termine della Prima guerra mondiale diciassette insegnanti. Qui operava anche una scuola di musica privata dove si sono formati futuri talenti musicali che hanno dato vita a serate musicali e letterarie di pregevole livello artistico. Nel paese vivevano tre cantanti d’opera e compositori (i fratelli Širok, la solista Avrelija Sancin, la compositrice Breda Šček, la pianista Gita Bortolotti) con i quali hanno collaborato altri importanti nomi, tra cui Josip Ribičič, Fran Venturini e Marij Kogoj.

In seguito all’industrializzazione alla fine dell’Ottocento, il borgo subì un graduale degrado. Ai piedi del colle di Servola sorse infatti la Ferriera, un esteso complesso siderurgico altamente inquinante, che è stato di recente dismesso. Con l’ampliamento della città e la costruzione di numerosi condomini Servola è stata inglobata nel tessuto urbano diventando un quartiere periferico dove progressivamente, così come altrove, piccoli negozi e laboratori artigianali hanno chiuso i battenti.

Oggi a Servola, come nei rioni di Rozzol (Rocol), Maddalena (Magdalena), Longera (Lonjer), San Giovanni (Sv. Ivan), Roiano (Rojan) e Barcola (Barkovlje), un tempo borgate indipendenti, soltanto qualche associazione e le viuzze con le tipiche casette ricordano il suo antico passato.

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