La chiesetta di San Quirino sorge su resti pre-romani e romani e la sua presenza è menzionata per la prima volta nel 1250.

Benecia autonoma
Durante il periodo di appartenenza al Patriarcato di Aquileia (1077-1420) e successivamente alla Repubblica di Venezia fino al 1797, la Benecia godeva di grande autonomia. Sotto i tigli presso la chiesa si riuniva l’Arengo grande delle Vicinie di Antro e Merso, composto da unità che includevano più famiglie sotto la guida dei capifamiglia. Questi si radunavano nelle assemblee presiedute dal Decano grande.
In quel periodo, vi era anche un’autonomia giudiziaria, con il tribunale di Antro e Merso competente anche per i casi di omicidio. La funzione di giudice era svolta dai decani dei villaggi, alla presenza del gastaldo, che rappresentava l’autorità centrale, e del segretario.
La Repubblica di Venezia aveva concesso agli Slavi l’esenzione dalle tasse e dal servizio militare in cambio della sorveglianza dei valichi di frontiera.
Questa unità territoriale, costituita da due distretti o “convalli”, Antro e Merso, era chiamata “Schiavonia” (terra degli Slavi) ed era amministrativamente separata dalla cosiddetta Patria del Friuli. Le autorità centrali della Repubblica di Venezia si opponevano a qualsiasi tentativo di delegittimare questo tipo di amministrazione.
L’Arengo si riunì per l’ultima volta il 2 maggio 1804. Ogni anno, in occasione della festa di San Pietro, si svolge una cerimonia speciale nella chiesa di San Pietro al Natisone in ricordo di questa Grande Vicinia.
A Biacis/Bijače viene gelosamente custodita una lastra della banca di Antro, attorno alla quale, sotto il Patriarcato di Aquileia e la Repubblica di Venezia fino al 1797, si tenevano le assemblee dei capifamiglia della banca di Antro.