La Val Resia (in sloveno Dolina Rezije, nel dialetto locale Rozajanska dulina) è una valle alpina, della lunghezza di venti chilometri, che già dal XIX secolo suscita grande interesse tra gli esperti linguisti.
Le differenze con gli altri dialetti sloveni sono così palpabili che, nella seconda metà del XIX secolo, il ricercatore Baudouin de Courtenay ha persino ipotizzato si trattasse di un dialetto russo, teoria da lui smentita qualche anno più tardi. Sebbene sia stata contestata anche da diversi filologi sloveni, italiani e russi, secondo i quali il resiano debba essere considerato come un dialetto sloveno, tale ipotesi è ancora attuale nella sfera politica.
La somiglianza del resiano con lo zegliano (parlato nella zona a Ovest di Villacco) fa presupporre che questa zona venne abitata nell’Alto Medioevo da popoli provenienti dalla Carinzia. Successivamente, causa la predominanza della popolazione di lingua romanza nella Valle del Fella, il resiano rimase quasi in una situazione di isolamento, sviluppandosi autonomamente con qualche influsso dei dialetti del Litorale.
Oltre al dialetto la Resia vanta anche un ricco patrimonio orale. Ben conosciute sono le fiabe e canzoni, una menzione particolare meritano la musica e il canto locali, contraddistinti dalla “citira” e dalla “bunkula”, le versioni locali del violino e del violoncello.