I nostri luoghi
Trieste

Una città nel segno dell’armonia e delle folate di bora

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Trieste/Trst è situata al crocevia di mondi e rotte commerciali, dove l’Adriatico s’insinua nel continente e dove si mescolano diverse lingue.

In questa città, che con il suo panorama mozzafiato tra il mare e l’altopiano carsico ha un fascino tutto suo, gli sloveni sono di casa sin dall’Alto Medioevo. A partire dal 1619, il suo vivace porto ha attratto una pletora di nazionalità e personaggi interessanti, creando un ambiente ricco di stimoli e opportunità per chi volesse crearsi una nuova esistenza. Molti sloveni hanno sviluppato i propri progetti commerciali a Trieste, facendo della città costiera la loro casa. Negli ultimi anni, Trieste è diventata un polo d’attrazione anche per gli sloveni dell’entroterra, che si sono stabiliti qui, e per le molte persone provenienti dal circondario che si recano quotidianamente in città per lavorare o studiare.

Trieste, una città sempre attraente

Grazie alle attività commerciali del suo dinamico porto, la città nel tempo si arricchì di una varietà di palazzi che rispecchiano le aspirazioni e le ambizioni degli investitori. Le attività navali, alle quali partecipavano anche gli sloveni, assieme alle compagnie di assicurazione marittima, alle banche e alla borsa valori, conferirono a Trieste un dinamismo tale che nel 1856 Marx la paragonò a New York. L’industria del caffè ha mantenuto la sua importanza fino ai giorni nostri, e la città continua a sedurre con i suoi caffè incantevoli e le diverse tecniche di preparazione dell’aromatica bevanda. Negli anni ‘70 e ’80 del Ventesimo secolo, per buona parte dell’Europa dell’Est, Trieste era sinonimo di gite all’insegna dello shopping sfrenato, una sorta di vetrina del consumismo occidentale.

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Tra le vie che ispirarono le poesie
di Srečko Kosovel

La vivacità culturale di Trieste fu estremamente importante per l’intera comunità nazionale slovena. All’inizio del XX secolo erano infatti presenti in città ben 60.000 abitanti sloveni, mentre Lubiana a quel tempo contava solo 40.000 abitanti. Sul molo Audace, un tempo chiamato molo San Carlo, è possibile rivivere la malinconia del poeta Dragotin Kette, e tra le strette viuzze della città vecchia si possono esplorare i luoghi in cui Srečko Kosovel fu toccato dalla miseria della gente comune. Ancora oggi Trieste è per gli sloveni e le slovene, che continuano a plasmarne vita e cultura, un importante centro amministrativo, culturale e scolastico.

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