In Benecia il clero svolse un ruolo determinante nel sostenere la popolazione colpita dal vortice delle correnti politiche e favorire la conservazione della lingua slovena.
Tra i suoi esponenti spicca il nome di Ivan Trinko (1863 – 1954), natio di Tercimonte. Sacerdote, insegnante, poeta, scrittore, linguista, ricercatore, critico, filosofo, traduttore ma anche musicista e pittore, egli ricoprì per ben 22 anni la carica di consigliere provinciale finché nel 1923 il contesto politico italiano non si deteriorò. Trinko godé di una notevole reputazione nel mondo religioso, culturale e politico, fu un instancabile sostenitore della lingua e cultura slovena nelle Valli del Natisone. Uomo aperto al dialogo e all’incontro tra il mondo slavo e romanzo, fu fermamente convinto dell’importanza della comprensione fra i popoli.
Egli militò attivamente per la causa della popolazione slovena residente nella Venezia Giulia, persino nel difficile periodo del regime fascista, quando si adoperò fermamente per l’uso dello sloveno in chiesa. Con la proibizione dello sloveno nella vita pubblica e nelle scuole, nel 1928 anche nelle chiese, Ivan Trinko fu promotore di un memoriale al papa Pio XI riguardo alla situazione dei cattolici sloveni nel Friuli. Trinko è sepolto nel cimitero di Tercimonte.