Le Valli del Natisone, che vantano una tradizione popolare straordinariamente ricca, da oltre centocinquant’anni affrontano pressioni sulla cultura locale.
In seguito a queste pressioni gli abitanti sono stati costantemente esposti ad attacchi personali e al controllo delle attività associative, fino ad essere costretti addirittura ad emigrare. Numerosi parroci locali, il più noto dei quali è Ivan Trinko che fu anche poeta, si batterono in passato per il rispetto del diritto alla propria lingua e cultura.
Nonostante le difficili condizioni, dagli anni ’70 in poi, la ricca esperienza spirituale degli sloveni della Benecia ha iniziato a riflettersi anche nella produzione poetica in dialetto locale. Luisa Battistig, Marina Cernetig, Claudia Salamant, Margherita Trusgnach, Andreina Trusgnach, Miha Obit e Giorgio Qualizza ci trasmettono oggi la loro intima esperienza di vita nei villaggi abbarbicati sui ripidi pendii, tra lo sguardo malinconico al passato e la consapevolezza della propria dignità. Presentando le proprie opere spesso sia in dialetto che in italiano, si sono spianati la strada per la pubblicazione nelle antologie poetiche italiane e per la partecipazione in prestigiosi eventi.