Il Collio suscita l’immagine di un paesaggio collinare soleggiato e ordinato.
Non sorprende quindi che anche il poeta di lingua slovena Alojz Gradnik, costretto ad abbandonare il proprio paese natale, abbia avuto nostalgia dei luoghi a lui cari, come chiaramente testimonia nella poesia V tujini – In terra straniera (traduzione di Sara Terpin):
[…] Sul colle, disseminata tra i vigneti, / davanti a te il mare al sole, il grigio Carso, / la pianura friulana, la striscia d’oro dell’Isonzo / e dietro a te, lontani, due giganti, // il Triglav e il Krn, e più in là le Dolomiti: / così ti vedo e attorno a te il Collio / e cerco per te dolci parole. // Ma la più dolce per me è troppo dura, / nessuna lingua scioglierla potrebbe / e come pietra giace nel mio cuore.
Attraverso immagini quasi fotografiche Gradnik ha reso un’approfondita descrizione della bellezza del Collio, elevando in poesia la monotona vita di questi luoghi, scandita dal lavoro, dalle feste, dalle nozze e dalle fiere. Figlio di madre friulana e padre sloveno, Gradnik è una figura poetica emblematica, rappresentativa dei due mondi culturali. La sua lirica è imperniata sul mondo interiore dell’individuo, sul dolore struggente, sull’amore ardente, sulla cupa nostalgia e sul solitario chiarore.