San Floriano del Collio (Števerjan) si contraddistingue per il suggestivo paesaggio circostante, scandito dalle ampie distese di vigneti, che sono principalmente di proprietà delle famiglie locali.
Fino al primo dopoguerra la maggior parte della popolazione lavorava, come coloni, i vigneti dei conti Formentini, Taccò e Fabris. Dopo la Prima guerra mondiale, l’onerosa riqualificazione dei terreni danneggiati, l’inaccessibilità al tradizionale mercato austriaco e la forte concorrenza dei vini italiani resero la vitivinicoltura un’attività non più redditizia.
Fino agli anni 70 del Novecento i contadini di San Floriano si sono quindi riqualificati nella produzione di ciliegie. Ogni azienda agricola coltivava 300 “dabla”, ossia ossia tronchi, come venivano chiamati dagli addetti ai lavori, gli alberi di ciliegio, i cui frutti venivano raccolti da tutti i membri della famiglia e dalle donne provenienti dalla Benecia. Tra maggio e giugno venivano venduti sulla piazza principale di Gorizia in media trecento chilogrammi di ciliegie al giorno.
Negli ultimi decenni del Novecento si è assistito a una ripresa della produzione vitivinicola, stimolata dall’approvazione del disciplinare di produzione della denominazione di origine controllata dei vini “Collio Goriziano” nel 1968. Con la progressiva trasformazione degli appezzamenti orticoli in vitigni, la presenza di ciliegi si è fortemente ridotta.