Il Carnevale è una festa estremamente popolare ovunque vivano gli sloveni. Nelle aree montane, questa tradizione conserva la sua forma più antica, con gruppi di maschere “Ta lepi” (i belli) e “Ta grdi” (i brutti), i primi vestiti con abiti bianchi decorati con fiori e nastrini, i secondi con costumi e mascheroni spaventosi. L’intento era, storicamente, quello di richiamare la primavera e scacciare l’inverno, impersonato dal Pust (Carnevale) stesso, un fantoccio che viene ancora oggi bruciato il Mercoledì delle Ceneri, alla fine delle celebrazioni.
Nelle aree più urbane, la celebrazione del Carnevale ha assunto forme più moderne. Oltre alle feste paesane, dove i pustarji, le maschere, tradizionalmente visitano le case e raccolgono doni, ci sono anche gruppi carnevaleschi che dedicano diversi mesi alla preparazione di grandi carri e costumi, con cui partecipano a sfilate organizzate, spesso di carattere competitivo. Le sfilate con la maggiore impronta slovena sono il Carnevale Carsico il sabato di Carnevale a Opicina, vicino a Trieste, e il Carnevale di Savogna d’Isonzo/Sovodnje ob Soči, che si svolge la domenica di Carnevale nei pressi di Gorizia. Migliaia di partecipanti in maschera competono per il titolo di miglior carro o miglior gruppo. Ogni gruppo presenta il proprio tema, di solito satirico e scherzoso.
L’atmosfera festosa del Carnevale continua sia nei piccoli che nei grandi centri, con feste da ballo serali che si tengono in osterie, grandi sale o tendoni.